Ultrasuoni in medicina: cosa sono e a cosa servono?
Che cosa sono gli ultrasuoni e in che modo vengono utilizzati in campo medico?
La terapia a ultrasuoni, o terapia con ultrasuoni, è una tecnica che utilizza onde acustiche ad alta frequenza, quelle onde che l’orecchio umano non riesce a percepire, con l’obiettivo specifico di stimolare il riassorbimento dei liquidi che possono aver causato un’infiammazione e di attivare un effetto antidolorifico.
Gli ultrasuoni sono impiegati in medicina sempre più frequentemente perché rappresentano una terapia naturale che non richiede l’assunzione di farmaci, e per questo motivo sono considerati un valido aiuto nel trattamento di numerosi disturbi, come la sciatalgia, l’artrosi, le nevriti, e anche per dolori comuni come il colpo di frusta.
Come funzionano gli ultrasuoni in medicina?
Gli ultrasuoni sono vibrazioni acustiche con una frequenza così elevata da far urtare tra loro le strutture cellulari e intracellulari.
Questo processo, sebbene possa sembrare curioso, permette a queste strutture di generare calore, e sappiamo che il calore è un potente antidolorifico.
Esistono diversi modi per somministrare questa terapia: il primo è per contatto, utilizzando una testina mobile o fissa, e il secondo è a immersione.
Somministrazione
Gli ultrasuoni a contatto utilizzano elettrodi che entrano in contatto con la pelle, separati da un gel specifico che funge da conduttore e facilita la pratica.
L’immersione, invece, viene impiegata quando il dolore è molto intenso o l’area da trattare è estremamente piccola. In questo caso, la parte del corpo interessata viene immersa in acqua a una temperatura di solito di 37°C.
È vero che la terapia con ultrasuoni esercita un massaggio cellulare?
La risposta è sì. Gli ultrasuoni hanno la capacità di penetrare nel sistema biologico e di eseguire una sorta di massaggio cellulare e intercellulare ad alta frequenza.
I tessuti irradiati con gli ultrasuoni vibrano, generando un carico energetico e una produzione di calore che ha un effetto curativo.
Come funzionano in pratica gli ultrasuoni in medicina?
Viene impiegato un apparecchio composto da un generatore di corrente ad alta frequenza, un cavo schermato, e una testina che viene posizionata sull’area da trattare.
Nel caso di ultrasuoni con contatto diretto, viene applicato un gel conduttivo che facilita la trasmissione delle vibrazioni sonore, e la sonda viene movimentata dall’operatore in modo rotatorio e molto lento.
Nel caso di immersione, la parte da trattare viene immersa in una bacinella con acqua a 37 gradi, e la sonda viene mantenuta a circa un centimetro dall’area da trattare. Solitamente, le aree trattate con ultrasuonoterapia a immersione sono le mani, i gomiti e le zone periferiche del corpo.
Quanto dura una sessione di ultrasuoni?
Di solito dura circa 10 minuti, iniziando con potenze modeste che aumentano gradualmente.
Quali patologie si curano con l’ultrasuonoterapia?
La patologia più comunemente trattata con gli ultrasuoni è la sciatalgia, seguita da nevriti e periartriti. Anche tendiniti, lesioni muscolari e contratture traggono grande beneficio dall’uso degli ultrasuoni in medicina, grazie al loro effetto analgesico, che allevia il dolore, e al loro effetto antinfiammatorio e decontratturante per i muscoli, stimolando il metabolismo nel suo insieme.
Ci sono controindicazioni per l’uso degli ultrasuoni in medicina?
Generalmente, gli ultrasuoni non devono essere utilizzati nell’area cardiaca, nella regione cefalica e su tessuti specializzati come ovaie e testicoli.
Prima di effettuare un trattamento con ultrasuoni, l’operatore professionista verifica la presenza di altre patologie come osteoporosi, vene varicose, flebiti o emorragie, poiché queste condizioni possono essere estremamente controindicate.
Inoltre, è importante che non vi siano protesi articolari, frammenti metallici o pacemaker. Anche la gravidanza è una condizione in cui l’ultrasuonoterapia di solito non viene effettuata.
Gli ultrasuoni in medicina spiegati da voi: la storia di Miriam
Per comprendere meglio cosa l’ultrasuonoterapia possa fare per alleviare il dolore, possiamo raccontare la storia di Miriam, un nome di fantasia, una paziente che soffriva di osteoartrite.
Aveva già provato molte terapie diverse prima di venire nel nostro studio, cercando aiuto per migliorare la sua condizione.
Sappiamo bene che l’osteoartrite è una malattia molto dolorosa e che può causare altri problemi anche gravi. Miriam ha deciso di provare l’ultrasuonoterapia, che consiste nell’uso degli ultrasuoni in medicina a frequenze – come visto – molto elevate, tra gli 800.000 Hz e i 2.000.000 Hz.
Osteoartrite
L’osteoartrite di Miriam è una delle condizioni che gli ultrasuoni possono trattare con successo. Oltre a questo, gli ultrasuoni sono efficaci anche per il dolore miofasciale, la borsite, i dolori cronici, i sintomi del tunnel carpale, il dolore articolare in generale, le distorsioni, le fratture e gli stiramenti.
Miriam era un po’ scettica e desiderava rassicurazioni, non conoscendo bene questa pratica. Così, le abbiamo spiegato tutto nel nostro studio, raccontandole che gli ultrasuoni sono stati utilizzati fin dagli anni ’50 per trattare tendiniti e borsiti.
Negli ultimi decenni, l’uso è cambiato: mentre prima si sfruttava solo l’effetto termico, ora gli ultrasuoni vengono impiegati per stimolare biologicamente i tessuti molli, aiutando a guarire le ferite, le fratture e le ossa.
Inoltre, gli ultrasuoni hanno effetti analgesici, antinfiammatori e migliorano la microcircolazione, contribuendo a migliorare il metabolismo cellulare complessivo.
Effetto immediato
Miriam ha deciso di fidarsi di noi e ha provato l’ultrasuonoterapia. Già dalla prima seduta, ci ha raccontato di aver provato un certo sollievo dal dolore.
Il nostro operatore l’ha aiutata a capire sia come funziona l’uso degli ultrasuoni in medicina sia la loro applicazione pratica, sottolineando che si tratta di una terapia naturale che può aiutarla a stare meglio nel tempo, grazie alla capacità di ridurre l’infiammazione nell’area interessata e di favorire il metabolismo cellulare complessivo.
Quando le abbiamo chiesto se avesse sentito dolore durante l’ultrasuonoterapia, Miriam ci ha risposto di no, ma ha avvertito solo un leggero calore sulla pelle.
Dopo alcune sedute, il dolore si è ridotto notevolmente e oggi Miriam continua le sue terapie con il sorriso, perché ha ricominciato a muoversi, riesce a dormire bene la notte ed è una persona più felice e serena, fiduciosa che il suo problema possa essere tenuto sotto controllo e persino migliorare.
Contattaci per avere più informazioni sui nostri trattamenti di ultrasuonoterapia.