Quali sono i punti della riflessologia plantare?
I punti della riflessologia plantare sono, probabilmente, la parte più intrigante, misteriosa e interessante di questa pratica millenaria, che dalla notte dei tempi viene impiegata per aiutare le persone a recuperare un profondo benessere psicofisico.

La riflessologia, infatti, è una tecnica antica di diagnosi e di trattamento, che si basa su delle pratiche manuali quali il massaggio, la manipolazione e la compressione della pianta dei piedi.
Queste manipolazioni vengono eseguite nei cosiddetti punti riflessi, che corrispondono a certi organi e sistemi del corpo.
Nel dettaglio, la riflessologia plantare ha un principio, ovvero quello che a delle zone del corpo cosiddette morbide si riflettano gli organi e muscoli, mentre alle zone ossee corrisponda l’apparato osseo.
E qui entrano in gioco i punti della riflessologia plantare e la famosa mappa del piede, ovvero una vera e propria mappa che suddivide il piede in tanti piccoli “pezzettini” dove a ognuno di essi corrisponde un organo riflesso.
È importantissimo sottolineare che la riflessologia plantare ha uno scopo ben preciso, quello di aiutare il corpo a ritrovare il suo naturale potere di autoguarigione.

Il corpo umano, infatti, è una macchina perfetta che per vari motivi può incepparsi, ma la cui rigenerazione dipende unicamente da un insieme di fattori fisici, mentali ed emotivi.
Poche pratiche come la riflessologia plantare hanno una visione così olistica dell’essere umano!
Per questo, i benefici della riflessologia si manifestano sia nella parte fisica, che nella parte mentale ed emozionale della persona che si sottopone a una seduta.
Ora che abbiamo chiarito questi importanti principi, vediamo la mappa del piede e gli organi corrispondenti.
Quali sono i maggiori punti della riflessologia plantare?
Nel corso degli anni la mappa del piede è stata rivista, e ogni operatore può avere maturato nel corso della sua carriera una modo di lavorare che va a fondere l’antica tradizione con tecniche di riflessologia plantare più moderne.
Di base, comunque, vi sono dei punti della riflessologia plantare che possiamo definire ‘fissi’, in quanto le corrispondenze con organi e sistemi del corpo sono assodate.

Tra i maggiori punti della riflessologia plantare troviamo gli alluci di entrambi i piedi, che riflettono la testa e il cervello.
Restando nell’area delle dita del piede, la punta del secondo, del terzo del quarto dito corrispondono ai seni frontali, mentre la punta del terzo dito corrisponde ai denti.
Sotto il terzo dito del piede si trova l’area corrispondente agli occhi, mentre nel centro del cuscinetto che si trova alla base delle dita (parte morbida) si trova l’area corrispondente al polmone.
Immediatamente sotto di questa, ma solo sul piede sinistro, c’è l’area corrispondente al cuore.
Scendiamo nell’analisi dei punti della riflessologia per andare al centro del piede, dove sulla linea dell’arco plantare interno si trova il punto che riflette lo stomaco.
L’area digerente è riflessa anche sotto il cuscinetto che si trova alla base delle dita, ma solo sul piede destro a cui corrisponde il fegato, mentre subito sotto al centro del piede sulla linea dell’arco plantare, che abbiamo visto corrispondere all’area dello stomaco, c’è il punto riflesso del duodeno e del pancreas.
Restiamo sempre al centro del piede, sulla linea del primo dito appena sotto stomaco, duodeno e pancreas, dove si trova il punto riflesso del rene e delle ghiandole surrenali.
Per quanto riguarda la colonna vertebrale, essa è riflessa al centro del piede, per tutta la sua lunghezza.
Come funziona la riflessologia plantare?
Questa tecnica millenaria è stata nel corso del tempo studiata sotto il punto di vista degli effetti che porta a livello fisico sia, come visto, a quello emotivo e psicologico.
Sono quindi nate diverse teorie che sono alla base della pratica della riflessologia, ecco quelle più considerevoli di attenzione.

La prima teoria sulla riflessologia plantare è quella del miglioramento della circolazione sanguigna, secondo cui le tecniche di massaggio del piede e della pressione di certi punti vanno a generare un miglioramento della circolazione sanguigna a livello degli organi e riflessi.
C’è quindi la teoria del drenaggio linfatico, strettamente connessa a quella della circolazione del sangue, per cui la riflessologia plantare aiuta il corpo a eliminare gli eccessi di fluidi e di tossine che sono causati da una stagnazione del sistema delle linfe.
Veniamo quindi a una teoria molto interessante, che è quella legata alla liberazione ormonale. Posto che il cervello va a controllare il sistema endocrino, ovvero le ghiandole che secernono gli ormoni, la riflessologia plantare può aiutarlo a rilasciare ormoni, svolgendo quindi un’azione terapeutica in questo senso.
Strettamente connessa è la teoria della risposta psicologica, per cui la mente può influenzare la risoluzione del dolore fisico e attivare il naturale processo di guarigione, per cui la riflessologia plantare andrebbe ad aiutare a superare particolari disturbi fisici e aiutare il corpo a ritrovare il suo naturale ed originario benessere.
A questo aggiungiamo che la riflessologia plantare ha un immediato potere rilassante. Il paziente che si sottopone a una seduta percepisce un senso di benessere diffuso, frutto della capacità dell’operatore di manipolare certi punti del piede che aiutano a lenire le aree infiammate. Questo aiuta il paziente a rilassarsi in modo istantaneo.
I punti della riflessologia plantare possono essere trovati da soli?
Molte persone ci chiedono se la riflessologia plantare si può auto eseguire.
La risposta è che per praticare questa terapia serve una formazione specifica e anche molta esperienza.

Al contempo, però l’operatore può consigliare dei massaggi al piede che il paziente può fare a casa. Eseguirli può rinforzare i benefici della terapia fatta in studio e anche facilitare e velocizzare il recupero dai disturbi trattati.
Bisogna infine considerare che i punti della riflessologia plantare sono molti e, attenzione, sono estremamente collegati tra di loro.
In questo caso la parola d’ordine è equilibrio, ovvero non basta trattare solo un certo punto della riflessologia plantare per stare meglio da un certo problema, perché la terapia va a coinvolgere anche zone diverse del piede, con lo scopo di andare ad equilibrare il corpo nel suo insieme.
Solo così si può raggiungere un benessere completo e aiutare il corpo ad attivare realmente il suo originario, incredibile, potere di autoguarigione.
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