Si può fare la tecarterapia durante la gravidanza?

Molte persone ci pongono questa domanda ed è importante chiarire immediatamente che la tecar è sconsigliata nel periodo della gravidanza.

Tecarterapia in gravidanza

Questo è dovuto alle stimolazioni causate dalle radiofrequenze emesse dal macchinario, che potrebbero interferire con il normale sviluppo del feto. Si ritiene quindi che lo stimolo biologico possa essere dannoso in questa fase delicata e fare la tecarterapia in gravidanza è, di conseguenza, sconsigliato.

È normale che molte persone si chiedano se sia possibile sottoporsi alla tecarterapia durante la gravidanza, poiché spesso in questo periodo la donna incontra una serie di condizioni tra le quali spiccano il gonfiore agli arti dovuto a stati di stagnazione linfatica, causati dall’aumento del peso e dalla crescita del feto.

Le donne in dolce attesa possono inoltre soffrire di lombalgia o lombosciatalgia, condizioni causate dall’adattamento strutturale della colonna lombare al progressivo sviluppo del bambino.

Infine, le donne possono anche avere problematiche a carico del pavimento pelvico.

Quando una donna non è n gravidanza, tutti questi problemi troverebbero nella tecarterapia una pratica efficace e molto benefica, poiché essa garantisce un recupero da traumi e patologie di tipo infiammatorio estremamente veloce.

Tuttavia, prima di approfondire questo argomento, facciamo un passo indietro per chi non conosce ancora la tecarterapia, in modo da avere un quadro completo della situazione.

Tecarterapia in gravidanza

Cos’è la tecarterapia?

Si tratta di una terapia che ha lo scopo di trattare i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico e che, negli ultimi anni, ha trovato applicazione anche nell’ambito vascolare, neurologico e persino estetico.

Conosciuta con l’abbreviazione TECAR, la tecarterapia è un trattamento elettromedicale che ha come principio di base il generare calore nella zona da trattare.

La tecarterapia non è invasiva e si basa sull’impiego di radiofrequenze che stimolano la risposta biologica dei tessuti superficiali e profondi.

Come funziona la tecarterapia?

Si utilizza uno specifico macchinario che stimola la microcircolazione, considerata dalla comunità scientifica uno dei maggiori fattori che attivano i processi di riparazione e rigenerazione autonoma dei tessuti.

Tecarterapia in gravidanza

In questo caso, la tecarterapia genera calore attraverso un processo chiamato diatermia, che produce calore nel punto esatto da trattare.

La differenza sostanziale tra altre terapie, come il laser, e la tecarterapia, è che il calore è endogeno, ovvero non viene prodotto dal macchinario, ma dai tessuti a seguito di una stimolazione mirata.

Il calore viene quindi generato internamente, apportando una serie di benefici, tra cui l’incremento della circolazione sanguigna, l’aumento dell’attività metabolica, la stimolazione del drenaggio linfatico, l’apporto di ossigeno e sostanze nutritive, e la riduzione della viscosità tra il tessuto muscolare e il tessuto connettivo.

Inoltre, la tecarterapia rilascia endorfine, ormoni del benessere, attivando un immediato e diffuso senso di rilassamento su chi la riceve.

Naturalmente, questa terapia aiuta a rigenerare più rapidamente i tessuti e accelera i processi di eliminazione delle scorie e dei cataboliti.

Quali sono le controindicazioni della tecarterapia?

La tecarterapia viene praticata da moltissimi anni ed è una pratica molto sicura e che non ha controindicazioni dimostrate rilevanti.

Tuttavia, vi sono dei consigli o meglio dei soggetti a cui è sconsigliata.

Tra questi vi sono i bambini di età inferiore ai 12 anni, le persone che soffrono di epilessia, in quanto, se avviene una perdita di coscienza improvvisa, il paziente non è in grado di comunicare la sensazione termica, esponendosi al rischio di bruciature, le persone insensibili alla temperatura per lo stesso motivo, le persone che soffrono di infermità nervosa, per l’eccessiva difficoltà, e talvolta impossibilità, dell’operatore di comprendere le sensazioni termiche del paziente, e le persone con coagulopatie o tromboflebiti, a causa del rischio di distacco di coaguli dalla parete dei vasi e successiva immissione nel sistema sanguigno.

Tra i soggetti a cui è sconsigliata la terapia vi sono quindi le donne in gravidanza, presunta o accertata. In questo caso, la tecarterapia in gravidanza è sconsigliata per motivi precauzionali, poiché non sono stati effettuati studi a riguardo. La comunità scientifica ha quindi definito dei consigli precauzionali al fine di tutelare la sicurezza della donna e del bambino.

Esistono delle terapie alternative alla TECAR durante la gravidanza?

Tecarterapia in gravidanza

Come abbiamo visto, le donne in dolce attesa possono soffrire di gonfiori, specialmente localizzati sugli arti inferiori, così come di lombalgia, lombosciatalgia o di problematiche del pavimento pelvico.

La domanda è: ci sono delle terapie alternative alla TECAR in gravidanza? La risposta è assolutamente sì.

Nel caso di gonfiori localizzati, si può procedere con il linfodrenaggio manuale, che aiuta a ridurre la stasi linfatica e a migliorare l’intero sistema linfatico.

Vi sono quindi delle terapie manuali che possono migliorare la funzionalità del rachide e del bacino, utili per alleviare possibili tensioni e per ridurre conflitti di natura biomeccanica causati dal nuovo assetto posturale, soprattutto quando la gravidanza è in stato avanzato.

Per stare meglio da traumi e patologie di tipo infiammatorio, il consiglio è quindi quello di affidarsi a terapie manuali, che possono essere studiate e definite dall’operatore in modo personalizzato, basandosi sullo stato di salute della paziente, sullo stato di avanzamento della gravidanza e sull’anamnesi di eventuali patologie o problemi passati o attualmente in corso.

Per rispondere, quindi, alla domanda se sia possibile fare la tecarterapia in gravidanza, questa pratica è attualmente sconsigliata, ma esistono terapie manuali alternative estremamente utili, benefiche e attuabili, che ogni donna può richiedere per stare meglio da eventuali patologie o problemi e vivere i nove mesi di dolce attesa nel miglior modo possibile.

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