Molte persone ci domandano spesso a cosa serve l’elettroterapia, e possiamo rispondere che il suo principale obiettivo e traguardo è quello di alleviare il dolore muscolare e di aiutare i muscoli a recuperare la loro naturale funzionalità.

Questo risultato si ottiene grazie all’erogazione di scariche elettriche a bassa frequenza.
Questa tecnica consente di trattare in modo naturale problemi muscolari come strappi e stiramenti, e in generale lesioni, stimolando il movimento.
Inoltre, grazie all’erogazione di scariche elettriche a bassa frequenza, il dolore muscolare viene temporaneamente alleviato.
Questo accade non solo perché l’elettroterapia migliora la circolazione sanguigna nei muscoli, generando un flusso di sangue più continuo e definito, ma anche perché permette di recuperare una maggiore mobilità e di ristabilire la funzionalità muscolare.
In sostanza, l’elettroterapia aiuta a rimettere in sesto il muscolo danneggiato, facilitando così la successiva riabilitazione.
Come si svolge l’elettroterapia?
È necessario utilizzare uno specifico macchinario, dotato di una parte principale e di elettrodi che vengono posizionati sulla zona da trattare.
A seconda del tipo di trattamento, l’operatore rilascia scariche elettriche controllate a diverse intensità. Naturalmente, l’obiettivo e il risultato cambiano in base al trattamento scelto.
Le intensità disponibili sono quella monofase a 50 hertz, la bifase a 100 hertz, e anche intensità a corto e lungo periodo, che combinano la monofase e la bifase.

Alcune persone ci chiedono se l’elettroterapia sia un trattamento rischioso. La risposta è no, ma è fondamentale che venga eseguita da operatori altamente qualificati e che si utilizzino macchinari di alta qualità.
Esistono diversi tipi di elettroterapia?
Certamente, esistono diversi tipi di elettroterapia e la loro differenziazione si basa principalmente sulle correnti elettriche utilizzate. Iniziamo con la ionoforesi, che si avvale di corrente continua.
Anche se oggi è stata in gran parte sostituita da sistemi più avanzati che utilizzano sostanze simili ma senza effetti collaterali, la ionoforesi era usata come la SIT.
Un altro tipo di elettroterapia molto conosciuto è la TENS, che utilizza correnti elettriche alternate. Questa tecnica è particolarmente efficace per il suo effetto analgesico, poiché stimola i recettori nervosi e contribuisce a ridurre il dolore nella zona interessata.
Cos’è l’elettroterapia diadinamica?

L’elettroterapia può anche essere eseguita con correnti diadinamiche, che comprendono correnti mono o bifasiche, sia a breve che a lungo termine.
Queste correnti non solo alleviano il dolore, ma hanno anche un effetto eccitomotorio, ovvero stimolano il tono muscolare. Questa funzione è utile specialmente nei casi di mobilità ridotta.
In sostanza, le correnti eccitomotorie sono fondamentali per aiutare i muscoli a recuperare il tono normale, ad esempio dopo un lungo periodo di inattività dovuto a un infortunio.
Ricordiamo che questa terapia viene impiegata in modo usuale dagli atleti.
Le correnti eccitomotorie vengono somministrate attraverso fasi di riscaldamento, contrazione e rilassamento, per cui si tratta di una terapia un po’ più complessa ma che offre risultati molto interessanti quando serve riattivare la muscolatura e riportarla alla sua naturale funzionalità.
Perché fare l’elettroterapia?

Come visto, l’elettroterapia è principalmente utilizzata per alleviare il dolore. Problemi muscolari come cervicobrachialgie, lombosciatalgia, mialgie e artralgie possono essere trattati efficacemente con l’elettroterapia.
Quando il dolore e l’infiammazione sono localizzati, come nel caso di tendiniti o traumi muscolari, le correnti diadinamiche sono particolarmente utili. Le correnti interferenziali sono invece ideali per trattare contratture o lesioni muscolari, e sono efficaci anche nel ridurre edemi e gonfiori.
Le correnti eccitomotorie, come già detto, sono utilizzate per ridare tono ai muscoli inattivi per vari motivi.
Tuttavia, l’elettroterapia presenta alcune controindicazioni. È generalmente sconsigliata durante la gravidanza e per chi ha un pacemaker. È importante anche evitare l’elettroterapia in presenza di neuropatie che possono alterare la percezione della sensibilità periferica. In questi casi, è sempre consigliabile consultare un operatore qualificato prima di iniziare un ciclo di trattamenti.
L’elettroterapia è dolorosa?
Per quanto riguarda la sicurezza dell’elettroterapia, possiamo dire che non è dolorosa. Durante una seduta, il paziente si sdraia comodamente su un lettino, la zona da trattare viene scoperta, disinfettata e, se necessario, depilata. L’operatore applica quindi gli elettrodi monouso sui punti da trattare e avvia il macchinario.
La sessione può durare dai 10 ai 40 minuti, durante i quali il paziente si rilassa e avverte solo un leggero formicolio. Solo nel caso delle correnti eccitomotorie, che mirano a stimolare il tono muscolare, l’azione degli impulsi elettrici può essere più intensa, ma non si può parlare di dolore vero e proprio.
Qual è la differenza tra elettroterapia e tecarterapia?
Un’altra domanda frequente è: qual è la differenza tra elettroterapia e tecarterapia?
Questa è un’ottima domanda. La tecarterapia è una forma di elettroterapia che, attraverso uno specifico apparecchio, induce la formazione di calore nell’area trattata, attivando così un’azione curativa e analgesica sui muscoli e sul sistema osteo scheletrico articolare.
La tecarterapia è tra i trattamenti più prescritti per le patologie del sistema osteoarticolare. Viene utilizzata, ad esempio, per le patologie della colonna vertebrale, come le ernie del disco, e per il trattamento di articolazioni ampie come la spalla e il ginocchio.

Naturalmente, la tecarterapia è impiegata anche per il mal di schiena, che può interessare la colonna vertebrale, la zona lombare e l’area cervicale.
Possiamo dire che gli obiettivi dell’elettroterapia e della tecarterapia combaciano quando si tratta di ridurre il dolore e accelerare il recupero osteo-muscolare.
Tuttavia, mentre l’elettroterapia funziona con l’erogazione di scosse elettriche calibrate, la tecarterapia lavora con l’induzione del calore endogeno, ossia un calore generato dall’interno del corpo e non trasmesso dal macchinario alla persona, per questo motivo si parla anche di termoterapia.
La tecarterapia ha anch’essa un effetto analgesico, poiché agisce sulle terminazioni nervose alleviando il dolore, e stimola il circolo periferico, come avviene con l’elettroterapia, perché aumenta la temperatura endogena (con conseguente effetto drenante sui tessuti).
Cosa scegliere tra elettroterapia e tecarterapia?
In questo caso, il consiglio è di contattarci per ottenere maggiori informazioni presso il nostro centro, poiché ogni disturbo può avere caratteristiche e cause specifiche che devono essere analizzate e trattate adeguatamente da professionisti.
Saranno loro a decidere e a proporti se effettuare sedute di elettroterapia o tecarterapia, in base alla situazione attuale e agli obiettivi che desideri raggiungere.
